La scelta del tipo di ambientazione è molto importante e comunque deve sottostare, anch’essa come il tracciato, allo spazio che abbiamo a disposizione. Evitiamo la presenza di montagne ‘a panettone’ cioè molto alte con fianchi ripidissimi e quindi poco realistici: preferiamo pendii dolci ed eventualmente predisponiamo un fondale con raffigurate cime più ‘impegnative’.
La scala utilizzata influenza anche la presenza del paesaggio: la scala N si presta bene alla rappresentazione di ampi spazi che catturano l’attenzione, la scala HO invece, per le sue dimensioni, sacrifica il paesaggio a favore del treno (a meno che non si abbia una grande superficie a disposizione).
Immaginiamo il nostro tracciato come se dovesse essere costruito ‘sul’ paesaggio (così come avviene nella realtà): dobbiamo cioè dare l’impressione che la linea ferroviaria si adatti al paesaggio, con curve, trincee, terrapieni ed opere d’arte atte ad attraversare quel determinato luogo. In realta è il nostro paesaggio che si adatta alla linea, ma questo non si deve mai intuire.
Le curve più secche, possibili solo nel mondo modellistico e non nelle ferrovie reali, devono essere mascherate (generalmente si utilizzano tratti in galleria allo scopo), così come l’andamento generale del tracciato dovrebbe essere mascherato da curve, gallerie, viadotti, ecc. per nascondere il cosidetto effetto ‘anello’ che caratterizza i tracciati giocattolo.